Case
history Università Ca' Foscari di Venezia
TERRAZZI ALLA VENEZIANA E PASTELLONI
I terrazzi alla venezia sono stati oggetto
delle consuete attività di restauro.
- accurato lavaggio con acqua e soda per l'eliminazione
dello sporco accumulato
- asportazione di stuccature in materiale incompatibile
e/o precedenti rappezzi di fattura non accettabile
- preparazione del sottofondo in cocciopesto con
legante omologo al resto del pavimento
- stesa delle "coperta" del rappezzo con
colorazioni e granulometrie del tutto somili al
contesto
- levigatura, a mturazione avvenuta, dei rappezzi
e della pavimentazione originaria
- ulteriore lavaggio, accurata stuccatura e oliatura
finale.
IL RESTAURO DEI PAVIMENTI ALLA VENEZIANA
Particolari sono stati il recupero e l'integrazione
dei vecchi pavimenti in terrazzo alla veneziana, numerosi
dei quali presentavano caratteristiche fasce da abbellimento.
In Ca' Foscari sono stati recuperati più di 1.000
mq di vecchi pavimenti eseguiti secondo il metodo più
antico con l'impiego di lagante a base di calce. Pavimenti
che purtroppo riportavano numerose fessurazioni dovute
a cedimenti strutturali, distacchi causati dalla mancanza
di manutenzione e soprattutto all'inserimento di pareti
divisorie collocate nel tempo.
Importante per il loro recupero è stata la scelta
dei materiali, sia per il fondo, dove i laganti e gli
inerti dell'impasto devono rigorosamente rispettare
la composizione di quelli esistenti, sia per la selezione
dei granulati lapidei. Quest'ultimi di non facile reperimento,
in quanto molte tipologie non sono più di uso
comune.
La preparazione della miscela del granulato e della
stabilitura č stata realizzata a pič de'opera confrontandola
con la parte di terrazzo da rappezzare preventivamente
lavata e sgrassata. I rappezzi di ridotta entitā sono
stati delimitati, tagliati e scontornati con il martello
da taglio.
Una volta seminati e successivamente battuti i rappezzi,
a stagionatura completata venivano levigati, stuccati
una prima volta e colorati con terre naturali per accompagnarli
alle tanalitā del terrazzo limitrodo.
Una seconda stuccatura, con impasto di gesso da sarti
e olio di lino cotto, č stata stesa su tutta la superficie
del pavimento preventivamente sgrassato, attraverso
spatolatura. È stato adoperato stucco liquido
per intasare i fori piccoli e stucco duro per i fori
grandi. A maturazione avvenuta, dopo 7 giorni, č stato
rimosso trattando la superficie mediante spalmatura
di olio di lino cotto, che a sua volta č stato asportato
per mezzo di stracci in juta fino a uniformare le eterogeneitā
cromatiche del pavimento.
Interessante č stata la ricostruzione della fascia decorativa
di bordo della stanza al secondo piano nell'agolo dell'edificio
tra il Canal Grande e rio Novo. Decorazione di andamento
arcuato, realizzata con riliev grafico della fascia
nell'unico lato conservatosi. Si č proceduto alla restituzione
del motivo di decoro su foglio di carte mediante infiltrazione
di polvere di terre colorate (tecnica "a spolvero")
e successivamente realizzazione della sagomat in legno
che potesse una volta rimossa consentire la semina del
granigliato al suo interno.
la fascia centrale della decorazione č stata effettuata
con semina di marmo giallo Mori con bordatura a mosaico
continuo. Nel lato esterno veniva costruita una fascia
perimetrale in marmo verde Alpi e in quello interno
nella specchiatura centrale č stata ricomposta una semina
mista di marmi di diverse varietā e pezzature dai toni
bianchi e rossi.
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